Un'altra notte ancora (Italian Edition) by Bianca Marconero

autore:Bianca Marconero [Marconero, Bianca]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2020-03-27T23:00:00+00:00

Bianca

Abbracciata a un altro

Sono abbastanza fiera di me stessa. Ho seguito la tabella di marcia, senza contrattempi. Abbiamo mangiato finger food da asporto, coni di polentine e calamari, abbiamo visitato il museo di arte contemporanea, siamo entrati nella basilica e in seguito abbiamo preso il biglietto per Palazzo Ducale e, poiché ho resistito alla tentazione di lasciare l’Innominabile ai Piombi, sono riuscita ad arrivare alla fermata del vaporetto di San Marco senza perdere nessuno dei dieci minorenni di cui avevo la responsabilità.

Al telefono con Caterina, le riferisco il successo della mia missione.

Mentre io le racconto della giornata e lei mi parla del cavallo che ha visto, non riesco a staccare gli occhi dalla laguna. Dal paradosso dell’acqua che brucia tra toni di rosa e di arancio. Penso a quando debba essere bella l’alba, con il sole che sale in faccia alla città, se riesce ad essere così splendido un tramonto.

«Ho consigliato a tuo padre di comprare il cavallo», sta dicendo Caterina. «È davvero un ottimo affare. Con le cure giuste e le giuste attenzioni Regal Ray può gareggiare per cinque o sei anni. Tuo fratello ci vincerà tutto!»

«Sarà felicissimo quando lo saprà, Folgore ormai era troppo vecchio per lui. Lo trasferiremo dai nonni, in Toscana».

«Quando mi porti in Toscana?», la voce non viene dal telefono e non è quella di Caterina.

«Hoffman, sono con tua madre, puoi rimetterti seduto ad aspettare il vaporetto?»

«È mio figlio?», chiede lei. «Digli di non disturbarci».

«Tua madre dice di non disturbare la nostra conversazione».

Lui spalanca gli occhi, in preda allo stupore. «Dì a mia madre che dovrebbe tenere la mia parte».

Riferisco e Caterina si fa una risata. «Digli che starò sempre dalla tua parte, Bianca. Ora vi saluto. È arrivato tuo padre. Se l’ingegnere conclude, stasera io e lui rientriamo al Lido con il cavallo nuovo».

La saluto e riattacco, ma mi tolgo la soddisfazione di scandire. «Tua madre ha detto che terrà sempre la mia parte».

«Ecco, non posso contare neppure sulla donna che mi ha messo al mondo», sembra in procinto di aggiungere qualcosa, ma non lo fa e il suo sguardo passa rapidissimo dalla sorpresa al risentimento.

In quel momento mi giro e capisco perché. Non lontano da noi, sulle gradinate dei portici della biblioteca Marciana c’è un gruppo di cinque persone che conosciamo. Sono le mie due amiche che montano all’Antonelliano di Torino, Ludovica e Ottavia, con tre ragazzi che fanno parte della scuderia. Giancarlo Roversi, Tiberio Salvatori Franchi e suo fratello, Giacomo.

Il mio Giacomo, che tanto mio non era visto che sta baciando Ottavia.

E non il genere di bacio che si danno gli amici.

Ora, io non so come si definisce un tradimento. Se sia possibile essere traditi da uno che non è il tuo ragazzo, che ti ha preso la mano un paio di volte, e che ha giusto esitato vicino alla bocca quando ti dava un bacio della buonanotte. E non so neppure se sia legittimo dire che Ottavia, al corrente delle mie speranze su Giacomo, mi abbia tradito, tenendomi nascosto che quelle speranze le nutriva anche lei.

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